Corso Nemesis Motto
Menu di navigazione
Home
Chi siamo
La nostra storia
Galleria Multimediale
Libro degli ospiti
Link
__________________________
Mappa del sito
Contatti
About
Immagini da Multimedia Nemesis
Urlo del Corso Stampa Email

In quei tre giorni nasce anche l’Urlo.

Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un mucchio di parole senza significato, “buttate” lì a casaccio, ma non è così. In quelle parole, volutamente rese indecifrabili mettendo insieme i molteplici dialetti delle varie parti d’Italia e del mondo, si trovano invece tutta la spensieratezza degli anni più belli di quei ragazzi, il loro entusiasmo, le loro gioie, le loro aspirazioni, le loro sensazioni scaturite dall’impatto con la nuova realtà in cui si sono venuti a trovare provenendo dalle mille attenzioni delle loro famiglie, le esperienze maturate in un anno di 1ª Classe ed i riferimenti ai loro Fra’ più “caratteristici” (ricorderete certo: U P'LOT).

Ma tutto questo deve rimanere segretamente celato nell’intimo più profondo di ogni Allievo, perché è solo e solamente di quel Corso. E solo esso può intenderlo. I non appartenenti devono solo sentire un urlo di battaglia e rimanere sgomenti perché non comprensibile.
Nell’Urlo c’è la storia di un anno d’Accademia ma anche quello che si vive durante i tre mesi sul Vespucci, quando si mangia e si dorme tutti insieme e dove l’amalgama arriva ad un punto tale che mai più, nel corso della carriera, si toccherà tale livello di comunanza tra i Fra’ del Corso stesso.

Urlo del Corso

 

Una volta redatto, a mano e su carta comune, gli Allievi escono dal “locale 3ª Squadra” e corrono “a riva” (sugli alberi della nave) e lo gridano ai Quattro Venti per battezzare il neonato Corso dell’Accademia Navale di Livorno.
Ormai da decenni, questo rituale si ripete identico nella sua originalità, suscitando ogni volta delle emozioni nuove, segnando l’animo dei protagonisti ma anche di coloro che sono semplici spettatori (l’equipaggio di bordo) in maniere indelebile.

Al rientro in Accademia sarà proprio l’Urlo a sancire l’inizio del nuovo anno accademico: un anno vissuto da “Anziani”. A distanza di anni nessuno può scordare le faccine impaurite dei Pivoli che, seduti ai loro posti nella mensa 1ª e 2ª Classe, ascoltano pietrificati gli Anziani che urlano cose incomprensibili dando il via alla temuta “spivolatura”. In quei momenti, nessuno torna con il pensiero all’anno prima, quando sui tavoli della 1ª Classe sedevamo noi. Ora siamo “Anziani”: abbiamo gioito e sofferto sul Vespucci, ora tocca a qualcun altro tremare all’udire del nostro Urlo!

L’Urlo del Corso sarà da quel momento gridato con veemenza ed orgoglio ogni qual volta il Corso raggiungerà un risultato di rilievo nell’ambito della vita e delle attività dell’Accademia. Fino all’ultimo, fino alla notte del Mak π 100.

 

(pagina da completare)

 


Ricerca
Area RISERVATA Nemesis