Uno dei momenti più significativi che gli Allievi della 1ª Classe vivono durante la “crociera” a bordo del Vespucci è la scelta del loro Nome, della loro Bandiera, del Motto e del cosiddetto Urlo del Corso.
Questo avviene solitamente durante la navigazione più lunga tra quelle di trasferimento da un porto all’altro, quando tutti gli appartenenti al Corso stesso, nel nostro caso 104 Allievi, si “ammassano” all’interno di un locale piccolo ed angusto che oltre a trovarsi (spesso) sotto la linea di galleggiamento della nave, viene anche chiuso “ermeticamente” per circa tre giorni.
A molti potrebbe sembrare che la scelta del Nome non sia cosa così rilevante, specialmente per chi ha esperienze o conoscenze delle procedure in altre Forze Armate. Per i giovani futuri Ufficiali di Marina, invece, questa pratica riveste un’importanza particolare perché il Nome, la Bandiera, il Motto e l’Urlo sono scelti in completa autonomia, senza nessuna restrizione o imposizione esterne. Nei giorni di clausura nel “locale 3ª Squadra” i giovani Allievi hanno la responsabilità, ma soprattutto l’onore, di scegliere i simboli che li contraddistingueranno per l’eternità quali Ufficiali e quali appartenenti ad un gruppo: il Corso appunto.
Ognuno è libero di avanzare una o più proposte e spesso si creano dei gruppi che sposano quella o questa idea dando luogo a delle vere e proprie contestazioni e dibattiti che possono protrarsi anche per molte ore! Alcune vengono scartate subito perché non sostenute dagli altri, altre invece pur non divenendo “ufficiali” rimangono comunque nella storia “interna” del Corso stesso.
Quelli trascorsi tra il “locale 3ª Squadra” e gli alberi del Vespucci sono momenti magici, unici: mai più gli Allievi dimenticheranno quegli istanti, il colore dei loro corpetti, il modo in cui hanno dormito ed il modo in cui si sono, per la prima volta, riuniti per deliberare insieme. A distanza di anni, anzi, sarà ancora più vivida la memoria di quei momenti quando si viveva nella Spensieratezza, nella Goliardia ed in quella Stanchezza che però faceva sentire bene, vivi e vincenti sul mondo intero, così come ci si sente solo da giovanissimi.
Bei momenti, Corso Nemesis.
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